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PAESAGGI PALLADIANI

Avevamo visitato Vicenza un po’ di sfuggita, in una freddissima giornata di dicembre 2016, diretti verso le Alpi Bellunesi: la temperatura rigida e il forte vento ci avevano costretti a una fuga veloce, ripromettendoci di tornare. E così è stato di recente, ospiti in un Agriturismo nella prima campagna vicentina, ideale punto di partenza per una lunga passeggiata a piedi verso La Rotonda, celeberrima architettura Palladiana, per poi proseguire sempre a piedi, attraverso un sentiero acciottolato, alla volta della straordinaria Villa Valmarana ai Nani, superbamente affrescata dai Tiepolo –padre e figlio- e ricolma di fotografie, porcellane, arredi, libri della famiglia che ancora la gestisce. Il piacevole tepore della giornata e la voglia di visionare la città di Vicenza e i territori limitrofi dall’alto ci hanno incoraggiati a salire verso il Santuario del Monte Berico, lungo un camminamento coperto cadenzato da arcate che ritmano il passo di pellegrini o semplici visitatori come noi, in una alternanza di chiaroscuro; giunti alla cima il panorama è davvero meritevole di una sosta! Della città di Vicenza si  distinguono immediatamente la copertura in lastre di rame della Basilica Palladiana, l’alta Torre dei Bissari e un armoniosa tavolozza dai colori tenui che uniforma e caratterizza gli edifici del centro storico vicentino, divenuto patrimonio UNESCO dal 1994.

Girovagando per le vie cittadine i palazzi degni di nota sono molti: Palazzo Chiericati, sede della Pinacoteca Civica, nel cui sottotetto è esposta la personale Raccolta di dipinti, incisioni, libri e  disegni del marchese Giuseppe Roi, in una atmosfera calda e accogliente, con illuminazione di abat jour in tessuto e soffitti spioventi in legno chiaro; Palazzo Leoni Montanari sede delle Gallerie d’Italia, dall’esuberante apparato decorativo Barocco in stucco, che attualmente ospita al piano terreno una interessante mostra di Grisha Bruskin “Icone sovietiche. Lo sguardo di un grande artista sull’impero sovietico” offrendo spunti di paragone con la preziosa  Collezione di Icone russe  e Menologi  ospitata ai piani superiori.

L’architetto per eccellenza della città di Vicenza, padovano di nascita ma vicentino d’adozione, Andrea Palladio, ha una suo spazio museale dedicato nel Palazzo Barbaran da Porto, in cui gli ambienti del Palladio Museum sono allestiti da riproduzioni lignee in scala delle più importanti architetture del grande Maestro, e da video e filmati che, attraverso studiosi, raccontano l’influenza dell’architettura palladiana nel mondo, in particolare negli U.S.A. Ultima tappa del nostro girovagare il Museo Diocesano, la Cattedrale cittadina ed il prezioso Santuario di santa Corona, con mirabile coro ligneo e la Cappella Garzadori con il  dipinto di Giovanni Bellini “Battesimo di Cristo” dei primi del 1500.

Allontanandosi dalla città alla ricerca di luoghi interessanti da conoscere, abbiamo visitato l’Abbazia di Praglia, a Teolo, un imponente complesso monastico con quattro chiostri, in cui i monaci che ancora vi risiedono producono una infinità di unguenti, tisane, saponi, liquori… avvalendosi delle erbe officinali coltivate in loco. La zona dei Colli Euganei è prossima alla città di Padova, vivacissimo centro culturale e artistico, da noi raggiunta al momento del passeggio serale nel sabato di Carnevale: un brulicare di suoni, risa, animate dai mercati coperti e dai banchi degli ambulanti, sprezzanti di colori e di profumi. Il Palazzo della Ragione si erge maestoso tra le due piazze, con la sua elegante architettura e il “Salone” al piano superiore, considerato la Sala pensile più grande al mondo.

 

Quanta Bellezza in ciascuno dei luoghi visitati, e quanta ancora da scovare, da ammirare. Alcuni capolavori sono custoditi in edifici privati da famiglie che consentono al pubblico una parziale visita dei luoghi. E’ il caso di Villa Barbaro a Maser, nel trevisano, rilucente in un pomeriggio assolato, con la sua monumentale presenza architettonica, le due barchesse i suoi interni preziosi, decorati con un ciclo di affreschi di Paolo Veronese. L’arte è capace di trasmettere una testimonianza autentica del pensiero e della grandiosa maestria del nostro genio italico, la nostra unicità, il nostro buon gusto e raffinatezza, il nostro saper amare e creare il BELLO.