Monthly archives: ottobre 2017

LASAGNA APERTA con carbonara di ZUCCHINE

Chiacchieravo ieri a pranzo con una signora seduta al mio stesso tavolo durante un piacevole e particolare “Pranzo di lavoro”, seppure le nostre  attività lavorative siano in settori differenti. Concordavamo però sul piacere del mettersi ai fornelli, e sulla creatività -lei lavora in ambito teatrale- che deve necessariamente sbocciare e continuare ad alimentarsi in chi si appassiona e dedica alla cucina,  dal momento della spesa a quello dell’impiattamento. Oggi la mia creatività mi ha portato a realizzare un piatto che presentasse un cromatismo a contrasto, con una sfoglia scura, di grano saraceno, ed una Carbonara di zucchina, nei toni del verde. Mi accorgo dalle fotografie appena scattate che la pasta meritava un minutino di cottura in più, ma all’assaggio appena effettuato dopo averla riscaldata un paio di minuti, è risultata davvero cremosa e gustosa.

Ingredienti per 4 persone: 4 RETTANGOLI DI PASTA PER LASAGNE CON GRANO SARACENO, GR. 60 PANCETTA DOLCE, 4 ZUCCHINE ROMANESCHE, 2 CUCCHIAI OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, 2 UOVA, GR. 60 PECORINO ROMANO GRATTUGIATO, UN PIZZICO DI SALE, CURCUMA, PEPE.

Lavare e nettare le zucchine. Con un pelapatate a lama dentellata tagliare a filangè la parte verde della zucchina e farla soffriggere a fiamma viva un una padellina con olio caldo, in modo da rendere croccanti i filamenti preparati. Scolare su un foglio di carta da cucina e tenere in caldo. Tagliare a rondelle le restanti zucchine e condirle con poco sale.  Nella stessa padella appena utilizzata far rosolare a fiamma viva i cubetti di pancetta dolce, unire la restante zucchina e far cuocere per 8-10 minuti, mescolando ed allungando con poca acqua. Nel frattempo cuocere le sfoglie di pasta con grano saraceno in abbondante acqua salata. In una ciotolina sbattere i tuorli d’uovo con il Pecorino, un pizzico di curcuma, sale e pepe. Unire questo composto alla crema di zucchine ormai cotta e allontanata dal fuoco. Mescolare accuratamente e formare una crema vellutata. Scolare le lasagne, tagliare ciascuna a metà e distribuirne una sul fondo di ciascun piatto. Condire con la Carbonara di zucchina, sovrapporre la seconda sfoglia di grano saraceno, aggiungere altra crema di verdura e guarnire con un ciuffo di zucchine a filangè. Servire ben caldo, con un filo d’olio a crudo.

FINOCCHI e CANNELLINI in bicchiere

Nel periodo autunnale la raccolta del finocchio, ortaggio ricco di potassio e magnesio, suggerisce un suo  utilizzato sia per preparazioni a crudo, nelle insalate e pinzimoni, che cotto, sbianchito e abbinato a formaggi o pesce. E’ un ortaggio con un sapore particolare, con note dolciastre che non a tutti sono gradite; crudo tagliato fine conserva una piacevole croccantezza e freschezza, che ho voluto abbinare alla pastosità dei legumi e alla sapidità del caviale.

Ingredienti per 4 persone: 2 FINOCCHI SODI, GR. 150 FAGIOLI CANNELLINI LESSATI, OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, SALE FINO, SUCCO DI ARANCIA, 2 CUCCHIAI DI UOVA DI LOMPO.

Lavare accuratamente i finocchi e tagliarli finemente con l’aiuto di una mandolina. Unire ai finocchi i fagioli cannellini già lessati -se si utilizzano quelli conservati in barattolo sgocciolarli bene dal loro liquido di governo, sciacquarli sotto acqua corrente e scolarli nuovamente prima del loro utilizzo-. Condire le verdure con un pizzico di sale, un filo d’olio e il succo d’arancia filtrato. Distribuire l’insalata di verdure in singoli bicchierini e guarnire con il caviale e qualche barba di finocchio.

BRESCIA, una scoperta

Ho raggiunto Brescia in treno, in un soleggiato mercoledì di metà luglio. Dalla stazione ho percorso un breve tragitto e mi sono “calata” nella metropolitana: moderna, automatica, poco affollata. Una sola fermata e sono “riemersa” in Piazza Vittoria, abbagliante nel suo chiarore, asettica nelle sue geometrie obbedienti ai canoni di un’architettura rigorosa quale quella del Ventennio. E’ da poco passato mezzogiorno e il via-vai si dirada, lasciandomi girovagare in una città quasi deserta, alla ricerca delle opere di Mimmo Paladino  – Ouverture dislocate in vari siti “aperti” e chiusi. Ammetto di non conoscere molto bene l’artista, ma ognuna delle installazioni scovate ha suscitato in me un riscontro positivo ed ho davvero apprezzato  la coerenza stilistica della dislocazione di molte sculture in contesti inaspettati ma assolutamente appropriati alla originalità delle opere proposte.

Per giungere al Museo di Santa Giulia, meta del mio pomeriggio bresciano, passeggio per le vie del centro, zizzagando in un percorso che mi porta a scoprire scorci suggestivi con antiche case in mattone e piazzette, qualche bottega e poco più.  … e “il più”, anzi, il “DI PIU'”  si scopre giungendo al sito di Santa Giulia, complesso monastico Benedettino dal  fascino incontrastato, che avvolge, stupisce e accompagna tutto il percorso museale, in ambienti spettacolari, in cui l’arte in tutte le sue forme ed epoche trova mirabile ambientazione,  dai settori archeologici alle Domus dell’Ortaglia, alla Chiesa di Santa Maria in Solario alla Basilica di San Salvatore … fino alla Pinacoteca Martinengo. Senza esagerare è uno dei luoghi d’arte che merita essere visitato per la sua ricchezza artistica in ambientazioni curate e preziose.

Non paga di tanto splendore, anzi, inorgoglita dall’aver potuto ammirare e constatare una volta in più la straordinaria ricchezza di cui l’Italia è custode, sono salita al Monastero dei Missionari Saveriani, gioiello di pittura parietale, con una delicatissima  Ultima Cena del Romanino conservata in un semplicissimo refettorio. Un passaggio in Duomo, o maglio, nei due Duomo di Brescia, attigui nella medesima Piazza Paolo VI, e poi il ritorno a casa, arricchita da tanta Bellezza.

CREMA DI ZUCCA e TIMBALLO DI RICOTTA AL PESTO

Per la prima volta quest’autunno, nel giardino di casa, sono “spuntate” le zucche: almeno una decina colorano il terreno, inerpicandosi sulle spoglie di un noce abbattuto dal vento quest’estate. Veder crescere i frutti della Natura è per me una  soddisfazione inaspettata. E con la zucca. quella Violina e quella Delicata, ho preparato questa crema di zucca e patata, abbinata ad uno sformatino di ricotta aromatizzata al pesto.

Ingredienti per 8 persone:   GR.800 ZUCCA già pulita, GR. 600 PATATE A PASTA BIANCA, 1 CIPOLLA BIANCA, POCO OLIO E BURRO, UN MAZZETTO DI SALVIA, SALE, PEPE, PAPRIKA DOLCE, NOCE MOSCATA. Per lo sformatino: KG. 1,00 RICOTTA VACCINA, GR. 100 BAGOSS -formaggio a pasta dura-, 4 UOVA INTERE, 1 SPICCHIO AGLIO, PREZZEMOLO, 10 FOGLIE BASILICO, SALE, OLIO EXTRAVERGINE, SEMI OLEOSI, GR.50 FIOCCHI D’AVENA, GR. 50 PISTACCHI SGUSCIATI.

Per la crema di verdure: soffriggere in una ampia padella la cipolla tritata con una noce di burro e 2 cucchiai d’olio, Lasciare imbiondire a fiamma bassa. Tagliare a pezzetti piuttosto piccoli e uniformi sia la zucca che le patate ed unire le verdure al soffritto. Insaporire con le foglie di salvia, colmare con acqua calda, salare e lasciare cuocere coperto per almeno mezz’ora, fino a che la dadolata di verdure sia cotta. Lasciare intiepidire, eliminare le foglie di salvia e frullare il composto insaporendo con una generosa quantità di paprika dolce, noce moscata e poco aglio liofilizzato in polvere. Poco prima di servire scaldare la crema e distribuirla nei piatti.

Per lo sformato: radunare in una ciotola la ricotta lavorata con una forchetta o frusta per renderla più morbida, il Bagoss grattugiato, sale, e “il pesto” ottenuto tritando finemente basilico, prezzemolo, aglio, semi di zucca e girasole, sale e olio. Amalgamare il tutto aggiungendo, una alla volta, le uova leggermente sbattute e i fiocchi d’avena. Imburrare e panare con un trito di pistacchi e fiocchi d’avena i singoli pirottini di alluminio. Distribuire il composto in ciascuno, fino a colmarli e cuocere in forno a 170°C a bagnomaria, per 40′ circa.

Servire la crema distribuendone uno strato sul fondo d ciascun piatto, posizionando al centro lo sformatino di zucca e guarnendo con la granella di pistacchi, qualche seme di zucca e un filo d’olio a crudo.

TORTA DI MELE e CRUMBLE con mandorle

La mela è davvero il frutto protagonista di molte ricette autunnali e invernali. Nei dolci si presta benissimo ad essere utilizzata in abbinamento a cannella e uvetta. L’inconfondibile profumo che il forno sprigiona a cottura della torta ultimata è uno dei più evocativi di tante giornate fredde trascorse in casa, impegnata in varie faccende, nell’attesa di assaggiarne la deliziosa bontà. In questa versione ho aggiunto alla cremosità del dolce una componente croccante, con un crumble di biscotti e frutta secca.

Ingredienti per tortiera da cm. 26 

  Impasto: GR. 250 BURRO DI PANNA, GR.130 ZUCCHERO SEMOLATO, GR. 30 ZUCCHERO DI CANNA, GR.30 MIELE DI TIGLIO, 4 TUORLI, UN PIZZICO DI SALE, GR. 420 FARINA 00

   Ripieno:  KG. 1 MELE RENETTA – O GOLDEN-, GR. 60 UVA SULTANINA, GR. 12 AMIDO DI MAIS, GR. 50 ZUCCHERO,  SUCCO DI 2 MANDARINI -o arancia dolce-, POCA CANNELLA, 3 CUCCHIAI DI MARMELLATA.

  Crumble: GR. 150 BISCOTTI SECCHI -savoiardi, amaretti, frollini…-, GR. 150 PANINI DOLCI -o panbrioches-, GR. 50 TORRONE MORBIDO, GR. 60 FRUTTA SECCA DA GUSCIO, 2 UOVA, GR. 40 ZUCCHERO DI CANNA, GR. 60 BURRO.

Preparare la Frolla (qui la ricetta) e tenerla a riposo per circa 1/2 ora al fresco.

Sbucciare le mele, tagliarle a pezzetti e metterle in una ciotola con l’uvetta ammollata, l’amido, la cannella, lo zucchero e il succo dei mandarini. Lasciare riposare coperto con pellicola per circa mezz’ora.  Sbriciolare in una ciotola i biscotti, il panbrioches, unire il torrone a pezzetti e la frutta secca ridotta in granella grossolana.

Stendere l’impasto tenuto a riposo in una sfoglia dello spessore di 4-5 millimetri e rivestire con essa base e bordi di una tortiera precedentemente unta con poco burro -o in cui avrete fatto ben aderire un foglio di carta forno bagnato e poi strizzato-. L’ eventuale impasto in eccesso va conservato per un quarto d’ora circa in freezer. Bucherellare il fondo di frolla con i rebbi della forchetta, distribuirvi sopra uno strato leggero di marmellata, aggiungere le mele con il loro sciroppo. Disporre in modo uniforme la frutta, pressando lievemente.

Sbattere leggermente le uova con lo zucchero e versare il composto nella ciotola con i biscotti, il torrone e la frutta secca; amalgamare il tutto e versarlo sulla farcia di mele. Prendere dal freezer l’eventuale avanzo di frolla e grattugiarlo con grattugia a maglie larghe sulla superficie della torta. Spolverizzare con lo zucchero di canna e distribuire qualche fiocchetto di burro.

Infornare in forno caldo a 180°C per 40 minuti circa.

 

PIE CON POLLO, PATATE E FUNGHI

Ritengo la Pie -una preparazione salata o dolce in cui i componenti della ricetta vengono racchiusi in un guscio di Pasta Brisèe o similare-, una di quelle preparazioni “da Festa”, adatta alle occasioni in cui si è in tanti a ritrovarsi intorno al tavolo. Io la preparo “a tappe”, ossia cuocendo i singoli ingredienti in fasi distinte -il che implica una certa disponibilità di tempo-, ed il risultato è assolutamente soddisfacente, poiché le cotture separate di funghi, patate e carni  mantengono ai prodotti i propri sapori e la giusta consistenza di cottura. Al momento di servirla,  rompere la crosta e gustare i profumi della Pie è una vera delizia.

Ingredienti: per 12 persone   KG. 1.5 PETTO DI POLLO -da allevamento biologico-, KG. 1,00 DI SALSICCIA DI POLLO E/O TACCHINO, 3 CIPOLLE BIANCHE GRANDI, GR. 600 FUNGHI PORCINI FRESCHI, GR. 600 FUNGHI CHAMPIGNON, KG. 2 PATATE A PASTA BIANCA, 2 SPICCHI AGLIO, OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, BURRO, ALLORO, ORIGANO, PREZZEMOLO, FARINA BIANCA, SALE, PEPE, PAPRICA DOLCE, VINO BIANCO, SALE E PEPE. Per la Pasta Brisèe: GR. 300 FARINA OO, GR. 150 BURRO, GR. 200 ACQUA FREDDA, SALE.

Preparazione delle verdure: nettare le cipolle, tagliarle a metà e poi a fette sottili. Farle imbiondire in una padella ampia con 3 cucchiai olio. Lasciare stufare a fuoco vivo per i primi 3-4′, poi aggiungere poco sale e l’origano essiccato, poca acqua e lasciare cuocere coperto per 7-8 minuti, fino a che risultino tenere. Conservare in una ciotola coperte.

Eliminare dai funghi la parte terminale del gambo, legnosa e terrosa. Graffiare leggermente, con un coltello a lama seghettata, il gambo e la cappella dei Porcini, e sciacquarli sotto acqua corrente, senza capovolgerli per non imbevere la spugna delle calotte con l’acqua. Tagliare a pezzetti i gambi e porli a rosolare in una padella con 2 cucchiai d’olio e lo spicchio d’aglio. Tagliare a pezzi anche le cappelle e aggiungerle ai gambi dopo circa 5′. Insaporire con sale e foglie di prezzemolo tritate e lasciare cuocere a fiamma media per 12-15 minuti. Tenere da parte coperto. Con lo stesso procedimento cucinare i funghi Champignon o Prataioli, versando la prima acqua che formano per non farli lessare.

Sbucciare le patate -io ho utilizzato le Patate di Oreno, a pasta bianca, acquistate recentemente alla Festa della Patata di Oreno. Alcune le ho sbucciate, di altre ho mantenuto la buccia spazzolandola accuratamente sotto acqua corrente-. Tagliarle a pezzi non troppo grandi e farle cuocere al vapore per il tempo necessario a che si ammorbidiscano appena, circa 5-6′. Versarle direttamente dal cestello della cottura a vapore alla padella, in cui è stato messo a scaldare un pezzo di burro, circa 70 gr., e 2 cucchiai di olio. Farle saltare a fiamma viva per circa 4-5′, in modo da donare loro una leggera doratura. Tenere da parte in caldo.

Eliminare dal pollo la parte cartilaginea ed eventuali filamenti grassi. Tagliarlo a pezzetti e spolverizzare questi con poca farina. Scaldare 2 cucchiai d’olio in una padella e farvi rosolare i pezzetti di pollo, dorandoli su ogni lato. Insaporire con sale e 2 foglie di alloro, lasciare cuocere un paio di minuti, poi aggiungere un goccio di vino bianco secco. Lasciare altri 2-3 minuti poi tenere da parte in caldo. Per garantire una cottura ottimale del pollo occorre ripetere questa operazione per ogni porzione di circa 15-20 bocconcini di carne, fino ad aver cotto tutti i pezzi di pollo. Identica operazione per la salsiccia, da passare anch’essa nella farina dopo aver eliminato il budello ed averla tagliata in pezzetti.

In una pirofila, o casseruola in acciaio inox adatta alla cottura nel forno, distribuire i vari ingredienti ed i loro liquidi di cottura, alternandoli tra loro. Stendere in sfoglia la pasta brisèe,  adagiarla nella casseruola di cottura ricoprendone completamente il contenuto, bucherellare la superficie e cuocere in forno già caldo a 200°C per 15-18 minuti, fino a che la pasta risulti dorata. Servire ben caldo.

 

STRUDEL SALATO con ZUCCHINE e FORMAGGIO ERBORINATO

In alternativa alla tradizionale Torta salata, in cui si dispone la Pasta sfoglia il una teglia tonda e la si farcisce con verdure, formaggi e uova, per poi cuocerla e servirla tagliata a fette, decisi, tempo fa, di realizzare dei semplici ritagli rettangolari di sfoglia, farcirli con verdura e formaggio, avvolgerli su se stessi a formare un rotolo, o strudel, e infornare. Niente di più semplice, niente di più ricercato tra amici e conoscenti, tanto da chiedermi di riproporre questa preparazione in ogni occasione di incontro “culinario”. E con piacere ne illustro la semplicissima realizzazione.

Ingredienti: per 4 persone.   

1 ROTOLO DI SFOGLIA RETTANGOLARE, GR. 200 ZUCCHINE, OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA, MAGGIORANA o ORIGANO, AGLIO, SALE, GR.200 FORMAGGIO ERBORINATO, 1 UOVO, 2 CUCCHIAI DI PANNA, SEMI OLEOSI.

Lavare accuratamente le zucchine, affettarle sottilmente a rondelle e farle cuocere con poco olio e uno spicchio d’aglio, salandole leggermente e insaporendo a piacere con origano o maggiorana. Devono dorare ma restare sode. In una ciotolina sbattere leggermente la panna con l’uovo.

Stendere la sfoglia e ricavarne un paio di rettangoli, nel senso della lunghezza. Disporre al centro di ciascuno alcuni cubetti di formaggio erborinato e distribuirvi accanto le zucchine. Arrotolare la pasta sfoglia su se stessa a formare un piccolo rullo. Sigillarne bene le estremità, spennellarne la superficie con l’uovo sbattuto e cospargere con semi oleosi, semi di papavero o sesamo. Infornare a 180°C per circa 20′, fino a doratura degli strudel. Servire tiepido.

VISIONI dell’ULTIMA CENA

Il Cenacolo vinciano, capolavoro della pittura leonardesca, una delle attrazioni artistiche  italiane più note, dipinto verso la fine del Quattrocento nel Refettorio della Chiesa domenicana di Santa Maria delle Grazie a Milano. Per ammirarne la straordinaria bellezza, il sofisticato e delicatissimo cromatismo a tutt’oggi “vivo” grazie ad eccellenti restauri, i visitatori devono prenotare la propria visita con anticipo, e ammirarne stupefatti lo splendore per quel breve lasso di tempo concesso ad ogni singolo gruppo convenuto. Vidi molti anni fa questo celebrato dipinto parietale, in occasione di una gita scolastica, e come spesso accade agli adolescenti in visita, non conservo un ricordo preciso dell’emozione provata. Eppure sono state diverse, negli anni, le occasioni per  ammirare e riconoscere il capolavoro di Leonardo in diverse dislocazioni e con differenti declinazioni e interpretazioni. Questo tema sacro e simbolico dell’Ultima Cena,  The Last Supper col quale tanti artisti si sono confrontati, narra della cena che Gesù fece in compagnia dei suoi Apostoli ai quali affidò il compito di commemorare “il corpo e il sangue” con il pane ed il vino, consapevole che quella sarebbe stata la sua ultima cena con loro. Nella stessa occasione viene palesata l’ amara constatazione che tra gli amici vi è qualcuno pronto a tradire. E su questo  aspetto del tradimento, del piacere del cibo e del vino, gli spunti per reinterpretare il tema dell’Ultima Cena sono stati colti da grandi artisti, nel passato come nel presente.

Ho dedicato qualche ora alla ricerca, tra i vari scatti archiviati nel pc, di Ultima Cena visionata in occasioni di visite a città o musei, sorprendendomi per le numerose riproduzioni –o reinterpretazioni riscontrate. Spesso inaspettatamente sorpresa da energici impatti emotivi suscitati dalla visione di queste opere, così come dalla semplice e magistrale riproposizione della classica iconografia dell’originale dipinto. Eccone il mio personale excursus.

Leonardo da Vinci, 1494-97 Ultima Cena , Milano, Chiesa Santa Maria delle Grazie

Romanino, Ultima cena , Refettorio Missionari Saveriani, Brescia

Installazione temporanea. Ultima Cena – Chiostro San Zeno, Verona

Mosaico del Raffaelli, 1817 – Ultima Cena , Chiesa dei Minoriti, Vienna

Arts&Foods per Expo 2015 – A.Worhol The Last Supper Triennale Milano

 

Roberto Altmann, Ultima cena, Museo Sant’Agostino Genova, Mostra temporanea

VERDURE RIPIENE

Fresche insalatone estive lasciano -con l’arrivo dell’autunno e dei primi freddi- volentieri il posto a  tiepide verdure cotte, rese saporitissime da ripieni gustosi e genuini. Sono tante le ricette e le varianti delle “verdure ripiene”; nel finger food cipolline borretane, pomodorini ciliegino e rondelle di ortaggi sono i protagonisti di aperitivi vegetariani e salutisti. Come antipasto, o come piatto unico, propongo queste verdure ripiene di legumi e formaggi, saporite e nutrienti.

Ingredienti: 3 ZUCCHINE TONDE, 3 POMODORI RAMATI, 1 CIPOLLA ROSSA, GR. 400 CECI LESSATI, SALVIA, SALE PEPE, OLIO EXTRAVERGINE OLIVA, GR. 150 PANE SEMI-RAFFERMO, GR,150 FORMAGGIO TOMA o EMMENTAL, 5 FOGLIE BASILICO.

Lavare accuratamente le verdure. Con un coltello tagliare orizzontalmente le zucchine a circa cm.1 sotto  il picciolo. Togliere la  calotta, svuotare delicatamente l’ortaggio con l’aiuto di un cucchiaio o scavino, e ridurre a cubetti la polpa estratta. Tritare finemente la cipolla rossa e farla imbiondire in poco olio. Sgocciolare i legumi dal loro liquido di conserva, sciacquarli sotto acqua corrente, poi tritarne grossolanamente 2/3 e lasciarne interi i rimanenti. Unirli al soffritto di cipolla e insaporire con qualche foglia di  salvia, sale e pepe. Lasciare cuocere a fiamma viva per circa 8’ , poi unire i pezzetti di zucchina e  mescolare, mantenendo la fiamma vivace. Aggiungere poca acqua, coperchiare e lasciare cuocere per 10′ circa. Nel frattempo salare l’interno delle zucchine cave e disporle capovolte su una pirofila; passarle al microonde  alla massima velocità per circa 3-4 minuti, in modo che si ammorbidiscano. Riempire le zucchine con il ripieno di legumi e disporle in una  pirofila oliata.

 

Procedere similmente per i pomodori, ossia svuotandoli, salandoli leggermente e e ponendoli a sgocciolare capovolti su un foglio di carta cucina.  Scolare parte dell’ acqua della polpa e ridurla a pezzettini. Tritare il  pane semi raffermo con il formaggio Emmental e le foglie di basilico.  Salare, pepare, unire poco olio. Riempire i pomodori con la farcia ottenuta e infornare insieme alle zucchine, avendo cura di riposizionare le calottine su ciascuna verdura. Cuocere a 220°C per 25’ circa, poi lasciare in forno spento x 15’ circa. Sono maggiormente gustose servite tiepide. Se si utilizzano pomodorini ciliegina, i tempi di cottura si riducono di 10′ circa.

BISCOTTI AVENA NOCCIOLE E PISTACCHI e/o CIOCCOLATO

Domenica grigia e silenziosa, sola in casa. L’autunno si sta palesando nel suo aspetto uggioso e grigio, ma sono certa mi riserverà meravigliosi toni caldi e giornate profumate di legna arsa, fogliame rosso e ricci di castagne oro, aria fresca e passeggiate domenicali nei boschi. Autunno è tempo di raccolta per tanta frutta secca: noci e nocciole  provengono direttamente dai nostri alberi. Essiccate e tostate, le nocciole del Trentino sono ingrediente per questi biscotti.

Ingredienti: per circa 40 biscotti

GR. 250 BURRO, GR. 250 ZUCCHERO SEMOLATO, 2 UOVA , GR. 400 FARINA, GR. 15 LIEVITO PER DOLCI, GR. 100 FIOCCHI DI AVENA BIOLOGICI, GR. 150 NOCCIOLE/PISTACCHI -in alternativa alla frutta secca si può utilizzare lo stesso quantitativo di cioccolato fondente.

Conservare il burro -possibilmente di panna- a temperatura ambiente per circa 3 ore, in modo che risulti morbido da lavorare. Per velocizzare i tempi si può tagliare il burro a pezzetti e  farlo ammorbidire nel microonde per 20′ circa. Lavorarlo morbido con lo zucchero, lasciando montare in planetaria. Unire poi, una alla volta, le due uova e continuare a montare. Setacciare la farina con il lievito. Tritare grossolanamente le nocciole e i pistacchi – nella variante con il cioccolato tagliare a scaglie il cioccolato. Amalgamare al composto di burro e uova montate le polveri, utilizzando una spatola. Da ultimo aggiungere al composto i fiocchi d’avena e la frutta secca tritata. Con l’aiuto di una tasca da pasticcere, o con due cucchiai, disporre su una teglia rivestita di carta forno delle piccole palline di impasto, abbastanza distanziate tra loro. Conservare la teglia in frigorifero intanto che il formo raggiunge la temperatura di 180°C. Cuocere i biscotti per 15-17 minuti, poi lasciarli raffreddare su una gratella prima di servirli. Si conservano a lungo ben chiusi in una scatola di latta.