VERONA, per gli innamorati del bello

Sono davvero tante, oserei dire quasi tutte, le città italiane che attraggono la mia curiosità, desiderosa di  conoscerle dal vivo, attraverso i loro luoghi simbolo e quelli più discreti, altrettanto suggestivi. Tre giorni veronesi, a spasso per il centro brulicante di turisti, assiepati ai tanti tavolini dei caffè e ristoranti di Piazza Bra, grandiosa ed evocativa, oppure nella vie del centro -per me, milanese, quasi “ristrette”- animate dallo shopping, che conducono alla elegantissima Piazza delle Erbe, in cui i Palazzi storici mantengono alla città un fascino d’antan.

Percorrere Verona a piedi è piacevolissimo, passando dai cortili di Palazzo del Mercato Vecchio, in cui ha sede il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Forti (visitato per ammirare una delle opere di Fattori che più, a mio avviso, lo rappresenta: Grandi Manovre), fino a giungere a Piazza Sant’Anastasia, in cui la omonima Chiesa gotica ha preziosi interni. Quello che a me ha stupito delle chiese veronesi sono i soffitti: quello di San’Anastasia ha una luminosità e gioiosità data dal particolare decoro delle volte e costoloni, mentre quello della Chiesa di San Fermo Maggiore, nei pressi del Ponte delle Navi sul fiume Adige, produce un tale stupore nell’osservarlo, dovuto al suo articolarsi in lavorazioni lignee artigianali per realizzare la forma a  carena rovesciata che sbalordisce per la dovizia di lavorazione.

Oltrepassato il fiume, addentrandosi nelle vie meno trafficate, si giunge ad un gioiello botanico: il Giardino Giusti, con la perfetta dimostrazione di Art Topiaria nel  disegno del  labirinto ortogonale e nelle siepi di bosso elegantemente forgiate. Un incalzante filare di cipressi conduce alla Grotta del mascherone.

Dall’alto la vista della città è una vera cartolina: il Museo Archeologico al Teatro Romano gode di questa peculiarità, con la possibilità di ammirare reperti antichi in una cornice davvero suggestiva, l’ex convento quattrocentesco dei Gesuati, appena sopra il Teatro Romano.

Merita una visita il possente  Museo di Castelvecchio, tristemente noto per il furto di alcune importanti opere poi recuperate, il cui allestimento a vari livelli, ed una piacevole camminata selle mura merlate, rendono ancora più piacevole il percorso espositivo.  Seguendo la Regaste San Zeno, una passeggiata lungo il fiume con rigogliosi cespugli di rose a profumare il percorso, si giunge alla Basilica di San Zeno, capolavoro di architettura romanica che lascia estasiati per la sua imponenza e sacralità.

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