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FILETTO DI MANZO bardato al Guanciale

Le festività natalizie sono ormai un piacevole ricordo, che ha lasciato, a casa nostra, un concreto patrimonio culinario: prodotti tipici di eccellenza gastronomica tutta italiana, come il Raschera e i Gianduiotti del Piemonte, il Guanciale laziale e il Cotechino di Modena, le lenticchie di Norcia, la Salicornia e i Pomodori Ciliegini di Sicilia sott’olio, il Torrone cremonese, l’olio di oliva Taggiasca di nuova spremitura … tutti graditissimi regali scambiati tra parenti e amici. Ottimi prodotti per preziose ricette, come il Filetto di manzo bardato con Guanciale e profumato con salvia e rosmarino.

Ingredienti: GR. 500 FILETTO DI MANZO, 2 SPICCHI AGLIO, ROSMARINO, SALVIA, 10 FETTE DI GUANCIALE, OLIO, 1/2 BICCHIERE DI VINO ROSSO, SALE ROSA, TIMO, ALLORO, PEPE MACINATO.

Eliminare dalla carne le eventuali parti grasse o dure. Massaggiare il filetto su tutta la superficie con un misto di sale, pepe ed erbe aromatiche tritate. Adagiare le fettine di guanciale sul dorso del filetto, sovrapponendole leggermente. Con un spago di cotone legare la carne per mantenere la bardatura stabile in cottura. Far scaldare in un tegame un cucchiaio di olio, l’aglio schiacciato, foglioline di salvia e rosmarino. Lasciare profumare l’olio poi adagiare la carne dal lato bardato, in modo che parte del grasso del Guanciale si sciolga.

 

Sigillare la carne su tutta la superficie, a fiamma viva. Sfumare con il vino, lasciare evaporare l’alcool, poi proseguire la cottura a fiamma medio bassa, rigirando e nappando con il sugo di cottura. I tempi di cottura variano a seconda della dimensione del filetto e del risultato che si vuole ottenere: per un filetto quasi al sangue, dopo la sigillatura iniziale lasciare cuocere per mezz’ora, rigirando sovente.  Ultimata la cottura lasciare la carne nel tegame, coperta da foglio di alluminio, per circa 10-15′, in modo che tagliandola, le fette mantengano una buona umidità. Servire accompagnato da patate saltate o verdura di stagione.

 

FILETTO in crosta con verza agrodolce e porcini

Un secondo piatto che ripropongo, in occasione di cene con amici, quando ho voglia di cucinare un “intramontabile” dei classici arrosti di carne, che, sotto una crosta fragrante e dorata, può racchiude sapori inediti e contrastanti. Oggi ho volto sperimentare un abbinamento audace: la verza, cucinata in agrodolce, con porcini freschi, teneri e profumatissimi. Risultato davvero gradevole e bilanciato.

Ingredienti:  per 6 persone

GR.600 FILETTO DI MAIALE, GR.500 PORCINI FRESCHI, GR. 300 VERZA, OLIO, AGLIO, TIMO FRESCO, ALLORO, VINO BIANCO, CURCUMA, SALE, PEPE, ZUCCHERO, ACETO DI MELA, PASTA SFOGLIA, 1 TUORLO, ML.30 PANNA FRESCA,  SEMI OLEOSI

Eliminare dal filetto di maiale le eventuali parti grasse. Scaldare in un tegame olio, aglio, timo e alloro. Massaggiare la carne con sale e pepe, poi farla sigillare -ossia scottare bene su tutta la superficie- ponendola nella pentola con l’olio caldo. Rigirare spesso per una cottura esterna uniforme. Allontanare dal fuoco e lasciare riposare coperta.

Pulire molto bene i funghi, eliminando parte del gambo se troppo legnoso. Personalmente preferisco raschiare con un coltello seghettato tutta la superficie del fungo, sia cappella che gambo, e sciacquare sotto acqua corrente. Tagliare a pezzi piuttosto regolari i porcini e far soffriggere in padella con olio e aglio. Il porcino fresco, spugnoso, a differenza di un fungo prataiolo da coltivazione, non rilascia acqua, per cui si può aggiungere da subito un goccio di vino bianco e completare la cottura per almeno 10′, a fiamma media. Salare e pepare leggermente solo a fine cottura.

Tagliare a striscioline sottili la verza ben lavata. Far rosolare in poco olio, aggiungere una presa di sale, un cucchiaino di zucchero e un goccio di aceto di mele. Portare a cottura a fiamma bassa, dolcemente, rigirando spesso.

Stendere la sfoglia in un rettangolo che possa avvolgere interamente il filetto. Distribuire sulla sfoglia circa la metà della verza stufata, poi la metà dei funghi, adagiare sulle verdure la carne e profumare con foglioline di timo fresco. Avvolgere il filetto nella sfoglia, facendo attenzione a che la giuntura della pasta resti sulla paste sottostante , e trasferire il tutto in una pirofila leggermente oliata. Spennellare la superficie di sfoglia con tuorlo e panna mescolati, guarnire con i ritagli si sfoglia rimasti e con i semi oleosi. Cuocere in forno già caldo a 190°C per 20 minuti.

Frullare verza e funghi tenuti da parte, aggiungere un pizzico di curcuma diluita in poca acqua e far cuocere per 4-5′ a fiamma bassa.

Unire la panna, lasciare cuocere altri 3-4 minuti a aggiustare di sale e pepe. Servire la salsina in accompagnamento all’arrosto.